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orge

Un weekend di relax. 1


di Membro VIP di Annunci69.it Sophos
24.05.2025    |    1.281    |    0 9.2
"L'uomo e non il maschio, per capirci”..."
Basta! È arrivato il momento di mollare tutti e tutto per qualche giorno e finalmente staccare; non posso e, soprattutto, non voglio soccombere allo stress lavorativo, non ne vale la pena.
È ciò che urlo nella mia testa mentre il cliente, particolarmente logorroico e pedante, chiude la porta dietro di sé.
Afferro il telefono e vado subito alla ricerca di un “rifugio” nelle vicinanze; non sono ancora le 17:00 ed è venerdì, ma voglio scappare via da qui, e subito.
Hotel ***S, immerso nella verde campagna collinare a 25 km da qui, dotato di sala ristorante con cucina casalinga, piccola SPA e possibilità di escursioni in bicicletta nel bosco circostante; perfetto, l'ho trovato. Prenotato fino a domenica.
Raccolgo velocemente le mie cose dalla scrivania e corro a casa, voglio partire immediatamente.
La sensazione di latente benessere inizia già ad abbracciarmi mentre sto guidando verso l'agognata meta; il trolley, riempito in fretta e con il minimo indispensabile, nel bagagliaio dell'auto e la inebriante convinzione di aver fatto la scelta giusta che diventa colonna sonora nella mia testa.
Fatto il check in e ritirata la chiave magnetica, salgo nella mia camera al 2° piano; letto matrimoniale, armadio con cassaforte, scrivania sotto ad un TV a schermo piatto e frigobar. È piccola ma accogliente, con un bagno comodo e ben accessoriato. Il balcone affaccia direttamente sulla verde campagna collinare; sono soddisfatto.
Doccia tiepida lungamente goduta e poi, completamente nudo, sul letto a rilassarmi; finalmente.
Sono le 19:30 circa e, seduto su un divano nella hall, bevo l'aperitivo di benvenuto offerto dalla proprietà: un ottimo spritz, con patatine e arachidi da sgranocchiare in attesa della cena.
Intento ad osservare quell'ambiente e compiacendomi del breve tempo in cui sono riuscito a passare dall'inferno al possibile paradiso, si aprono le porte dell'ascensore e ne escono quattro persone; due donne, vestite in abiti molto sexy, ed altrettanti uomini, vestiti, al contrario, in modo del tutto informale. Raggiunta l'uscita, una coppia si ferma di fronte all'altra; ascolto la Lei che mi dà le spalle dire: “Un vero piacere avervi conosciuti, spero possa esserci la possibilità di una ulteriore occasione di incontro”, abbracciando affettuosamente entrambi.
Qui gatta ci cova! O meglio, la gatta ha già covato sicuramente, penso sorridendo.
Andata via una coppia, l'altra si dirige alla reception; il Lui estrae dalla tasca una chiave magnetica, confabula un po' con l'addetto, il quale sembra assentire, e la lascia sul bancone prima di dirigersi verso l'uscita con la Lei sottobraccio.
È una splendida donna, femmina sensuale nelle movenze e molto erotica nello sguardo. Sì, riesco a vedere proprio bene il suo sguardo erotico perché non le sfugge il mio, visto che la sto fissando con attenzione e forse con eccessivo e spudorato desiderio; quando incrocia i miei occhi mi sorride. Ma ahimè escono; potenziale occasione favorevole scemata. Non mi sorprende affatto che l'hotel, vista la grave crisi economica in atto, possa riservare delle camere ad ore per incontri più o meno clandestini. Probabilmente le 10 camere di cui si compone la struttura sono in gran parte occupate da persone che si stanno divertendo molto in questo weekend, beate loro.
Entrato nella sala ristorante, con mia grande sorpresa, trovo tavoli occupati sì da coppie - poche in realtà - ma anche da genitori con figli; evidentemente il mio pensiero era sbagliato.
Data una occhiata al menù e scoperto, con delusione, che l'unico pesce servito qui è soltanto quello di lago, decido di optare per una tagliata di manzo, cottura bleu, con contorno di patate novelle al forno e cicoria saltata in padella, il tutto annaffiato con un Frappato di una rinomata Cantina locale, famosa per la produzione di vini rossi di alta qualità.
Eccoli! La coppia di prima fa il suo ingresso e si accomoda a due tavoli da me; il Lui mi dà le spalle, la Lei mi dà il fianco sinistro.
Non posso farmi scappare la ghiotta occasione; adesso o mai più, mi dico.
Faccio cenno al cameriere di avvicinarsi e giunto al mio tavolo, con grande professionalità, mi chiede: “Mi dica Signore, vuole cambiare comanda?”.
“No, grazie. Desidero invece che serva una bottiglia di Frappato alla coppia appena entrata in sala, con i miei omaggi”.
“Provvedo subito, Signore”, allontanandosi sornione. Ne avrà viste di ogni guisa nel suo lavoro ed oggi se ne aggiungerà un'altra.
Osservo con attenzione ed interesse mentre il cameriere mostra la bottiglia di vino alla coppia, indicando poi nella mia direzione. Il Lui si gira fissandomi lungamente, con sguardo a dir poco torvo; la Lei, al contrario, mi regala un sorriso quasi complice.
Il cameriere stappa la bottiglia, versa un po' dell'ottimo nettare degli Dei nel bicchiere del Lui, affinché lo possa assaggiare, e, ottenuto l'assenso, lo versa nel bicchiere della Lei e subito dopo ancora in quello del Lui; è veramente bravo, professionale. Con mia grande soddisfazione la Lei alza il bicchiere e ringrazia con un cenno della testa; io le rispondo allo stesso modo, sorridente. Il Lui rimane invece di spalle, forse imbronciato.
Ottima tagliata, cottura perfetta e gusto delicato, grazie anche ai contorni; il vino accompagna il tutto perfettamente.
Al tavolo della coppia si mangia poco e si parla con una certa evidente tensione, poiché il Lui sembra lamentarsi con la Lei in modo particolarmente concitato; sarà stato il mio gesto a provocare tutto ciò? Ed io che speravo mi invitassero a cenare con loro, peccato!
Ma la speranza rimane sempre viva, visto che la Lei volge spesso lo sguardo nella mia direzione alla palese ricerca del mio.
Ho un'ultima carta da giocare, non voglio in alcun modo desistere; la Lei mi eccita moltissimo.
Faccio di nuovo un cenno al cameriere e, giunto nuovamente al mio tavolo, con un tono di voce più alto del necessario, gli chiedo: “Nella brochure dell'hotel ho letto che avete una Jacuzzi, in quali orari è possibile accedervi?”.
“Dalle ore 8:00 alle ore 18:00, ma è necessaria la prenotazione alla reception, Signore; la vasca ha solo 6 posti, purtroppo. Se desidera, posso io stesso comunicare a chi di dovere”.
“Bene, la ringrazio, molto gentile. Ore 8:00, prenoto un accesso per me; ed anche un secondo accesso, ma su quest'ultimo non posso darle la conferma, almeno per adesso. Stanza n. 205”, distogliendo lo sguardo dal cameriere e volgendolo alla Lei che, nel frattempo, ha ascoltato tutto e adesso sorride maliziosa. Ha capito!
“Nessun problema, Signore. Due posti, ore 8:00, stanza n. 205, stia tranquillo”, mi conferma il cameriere, scandendo bene anche lui quanto detto; spero tanto che l'aiuto del mio nuovo complice possa essermi di grande utilità: “Grazie, buona serata”.
Mi alzo, lentamente mi avvio all'uscita e passando davanti al tavolo della coppia azzardo un saluto: “Buona serata”.
“Buona serata a Lei e grazie”, mi risponde sorridente la Lei alzando il calice; il Lui, assolutamente nulla.
Eh sì, credo proprio l'abbia a morte con me, ma pazienza.
Sono quasi le 23:00 e decido di salire in camera. Ho necessità di dormire serenamente per tutta la notte, visto ch'è molto tempo che non riesco a farlo.
Il mattino successivo alle 8:00 in punto entro in ascensore e scendo al piano -1; le porte scorrevoli si aprono su un ambiente non molto grande, con al centro la Jacuzzi. Luci soffuse, musica new age in sottofondo ed incensi a diffondere i loro profumi.
Immerso nella vasca, rilassato in piena solitudine a godermi le piacevoli bolle massaggianti, vedo aprirsi l'ascensore ed uscire Lei; accappatoio bianco legato in vita, capelli sollevati sulla testa con un mollettone giallo e infradito con tacco basso ai piedi.
“Buongiorno, la seconda prenotazione è stata appena confermata”, dice sorridente mentre si avvicina alla vasca.
“Buongiorno, contento che non sia andata sprecata”, sorridendole di rimando.
Apre l'accappatoio con grande lentezza e se ne libera facendolo cadere a terra; la copre soltanto un bikini grigio perla. Il pezzo di sotto sgambatissimo, il sopra appena in grado di coprire quel magnifico seno che possiede; sicuramente una 4^ misura. I suoi capezzoli già turgidi creano due non piccole sporgenze spingendo sul tessuto elastico. Meravigliosa creatura!
Toglie, con eleganza, le infradito e si immerge con fare sensuale nella vasca, posizionandosi esattamente di fronte a me; gomiti sul bordo e sguardo fisso nella mia direzione.
“Sei riuscito ad attirare la mia attenzione ed a convincermi a venire qui da te. Non capita molto spesso che ciò accada, forse addirittura mai”.
“Orgoglioso di essere il primo, o comunque tra i pochi, ad esserci riuscito”, senza mai abbassare il mio sguardo rispetto al suo.
È un'ottima cacciatrice e stratega, provocatrice sensuale ed orgogliosa della femminilità estrema che le alberga in profondità; e non ha alcun problema a dimostrarlo.
“Fin dal tuo primo osservarmi nella hall mi hai trasmesso una sensazione strana, ma piacevolissima; non era un guardami con gli occhi del maschio allupato, come spessissimo accade, ma ho trovato nei tuoi occhi la scintilla che cerco e raramente trovo. L'uomo e non il maschio, per capirci”.
Si solleva quindi in piedi, languida, con gli occhi fissi nei miei; slaccia il reggiseno dal collo, lasciando che scivoli sinuoso sul suo ventre e denudando così i seni e, soprattutto, dando ossigeno ai capezzoli turgidi e scuri. “Non muoverti”, mi sussurra. Si avvicina a me, mi cinge la nuca con le dita affusolate e mi spinge il viso tra quelle due colline paradisiache.
Bacio, con delicatezza; lecco, con la punta della lingua leggera; assorbo con le labbra il calore della sua carne; annuso a piene narici l'odore del suo profumo speziato.
La sua mano destra scivola sul mio collo, percorre il mio petto, si sofferma un attimo sul ventre e poi dritta tra le gambe.
Carezza, stringe, afferra.
“Niente male, complimenti”, ammicca sorridente.
“Grazie, tutto merito tuo”, rispondo sornione.
Si infila con decisione nel mio costume e libera il mio cazzo, tirandolo fuori in piena erezione; lo stringe, lo muove lento su e giù. Poi accelera con repentino movimento, ma si ferma all'improvviso; riprende a masturbarlo ed aumenta ancora la velocità. I minuti trascorrono, il desiderio di lasciarmi andare al piacere diventa sempre più imminente; ma resisto imperterrito, a costo di impazzire. So bene cosa sta facendo; testa la mia resistenza. Negli occhi, infatti, le leggo mute domande alle quali vuole associare precise risposte, il tutto in una sorta di sadismo che mi solletica molto. Le piace moltissimo quello che accade e non lo nasconde. Il perché spero di scoprirlo presto, non è affatto semplice resistere a lungo così.
Si ferma, finalmente! Lo molla. Mi fissa. Mi bacia e mi sorride: "Interessante ed intrigante, ho forse trovato il mio instancabile stallone? Ah ah ah”.
“Credo di sapere quale sia lo scopo di tutto ciò, ma ne disconosco il motivo alla base”, le dico.
“Sentiamo, quale sarebbe questa finalità, secondo te?”.
“Mettermi alla prova, testarmi. Ma perché?”.
“Anche perspicace quest'uomo! È la mia giornata fortunata, me ne compiaccio. Sì, ti sto esaminando, hai ragione; ma voglio essere trasparente con te, lo meriti. Dunque, come avrai sicuramente intuito, io e mio marito siamo una coppia di scambisti, mentalmente e fisicamente libertini, ma con una regola ferrea: entrambi presenti e partecipi ad ogni incontro, senza sotterfugi. Trascorriamo alcuni weekend all'anno in alberghi come questo incontrandoci con altre coppie, non disdegnando tuttavia anche single, sia donne che uomini. Stasera avrei in programma di ospitare un ragazzo conosciuto sui social; ma quest'ultimo, rispetto a te, sarebbe a scatola chiusa. Quindi, visto il tuo modo, intelligente ed intrigante, di approcciare; appurate anche le tue doti fisiche e capacità di resistenza, andrei più sul sicuro con te. Tutto qui. Perdonami se ti sei sentito usato, non era mia intenzione”.
“Ho intuito subito, già nella hall, che foste scambisti. Ho anche intuito che, nella coppia, la dominante sei tu; questo mi ha molto intrigato, salvo poi rimanere deluso quando ho visto consegnare la chiave in reception. Pensavo fosse stato un vostro mordi e fuggi, di conseguenza nessuna opportunità per me. Inoltre, proprio adesso, mi hai confermato che tuo marito è anche cuckold, cosa ancora più stuzzicante. Detto questo: perché non aprire la scatola insieme?”.
“Cosa vuoi dire, esattamente?”.
“Semplice. Io, tu, il ragazzo ed il cornuto, tutti appassionatamente. Tanta pienezza e soddisfazione in più per te, non credi?".
“Mmm, interessante ipotesi: una piccola gang! Ci penseremo; anzi no, io ci rifletterò, visto che hai sgamato anche la debolezza di mio marito, ah ah ah”.
Lentamente esce dalla vasca e, voltando il viso nella mia direzione in modo provocante, si piega a pecorina con voluttuosa malizia per raccogliere l'accappatoio dal pavimento; ha un culo da favola! Lo indossa, si gira di fronte, lasciandomi intravedere il suo bel seno ancora nudo, calza le infradito e mi dice: “Devo quindi supporre che ti senti fortunato, ora che siamo qui disponibili e dato che s'è trattato soltanto di una chiave difettosa che ci hanno prontamente sostituito. Comunque, avrai presto mie notizie, mia bella mente anche intuitiva. Ora torno dal cornuto, che sarà sicuramente in trepidante attesa perché gli racconti tutto; e, eccitandosi tantissimo, godrà di ciò di cui non hai goduto tu adesso, ah ah ah. Devo però rimproverarti, il mio nome non l'hai mica indovinato, eh? Ah ah ah. Letizia. Ciaooo”.
“Davide. Non soltanto fortunato, ma anche capace e deciso direi, visto il risultato. Ciao a presto!”, mentre si dirige all'ascensore dandomi la schiena e sculettando in modo marcato; sicuramente avrà anche un bel ghigno di orgoglio sulle labbra carnose, ma posso solo intuirlo.
Chiusosi l'ascensore, mi immergo nella vasca con tutta la testa per alcuni secondi; occhi chiusi, sorridente ed estasiato. Questo weekend di relax promette proprio bene!
Fatta colazione nel giardino esterno della struttura, in accappatoio e ciabattine così come sono venuto via dalla SPA e sotto un pergolato davvero molto suggestivo, essendo già trascorse le 10:00, decido di fare una passeggiata nei dintorni; salgo in camera per indossare qualcosa e, soprattutto, delle scarpe da tennis.
Bussano.
“Ciao, intrigante mente intuitiva, sorpreso di vedermi qui alla tua porta?”, esordisce Letizia. Indossa una camicia bianca abbottonata fino a metà; il ché consente di ammirare il suo bellissimo décolleté. Un pantalone nero che lascia scoperte le sue sottili caviglie. Scarpe rosse tacco 10. Splendida!
“No affatto, Letizia. Mi fa piacere, piuttosto, che tu abbia una buona memoria per i numeri, ah ah ah”.
“Si, in effetti il numero della tua stanza l'ho memorizzato subito; d'altronde l'ho sentito ripetere più volte ieri sera, ah ah ah”.
“Prego, accomodati”.
“No grazie, son passata un attimo soltanto per dirti che nel pomeriggio, alle 16:00, ti aspetto nell'attico. Saremo io, tu, il ragazzo belloccio ed il cornuto, tutti insieme appassionatamente, ah ah ah”.
“Attico? Non sapevo ce ne fosse uno qui”.
“Si c'è; è proprio sopra di te, ah ah ah. È l'unica junior suite dell'hotel. Adesso scappo però, abbiamo deciso di fare un giro in città per lo shopping; magari trovo qualcosa di nuovo e particolare da indossare per stasera e, soprattutto, che possa anche piacerti”, facendo l'occhiolino. “A più tardi, Davide. Mi raccomando, pranzo frugale, eh!; non voglio che ti appesantisca troppo per poi rendere poco, ah ah ah”, dice mentre si allontana, lasciando una intensa scia del suo profumo.
Eh sì, si preannuncia un bellissimo weekend, mi ripeto sorridendo.
Inizio la mia passeggiata esplorando dapprima il giardino, piccolo ma ben curato, della struttura; poi mi allontano per potermi addentrare nel frutteto che si trova accanto al boschetto.
Tra gli alberi scorgo il cameriere, divenuto mio complice la sera prima, intento ad innaffiare le piante da frutto: “Buongiorno, anche giardiniere?”. “Buongiorno, Signore. No, appassionato direi; oggi è il mio giorno di riposo e, dato che sono vedovo ed i miei due figli studiano e vivono entrambi all'estero, raramente riesco a stare in casa senza fare nulla”.
“Possiamo darci del tu? Mi chiamo Davide, piacere”, stringendogli la mano.
“Antonio, detto Tony, piacere”.
Tony è un uomo di circa 60 anni, alto e brizzolato; il suo viso evidenzia tutte le sofferenze che ha dovuto affrontare nella vita. Ma è gioviale e sorridente.
“Ti volevo ringraziare per ieri sera, Tony. Grazie per aver dato man forte al mio gioco con la coppia”, affermando ciò con sincera gratitudine.
“Ci mancherebbe, figurati, è stato anche divertente, ah ah ah. Spero ti sia stato d'aiuto e che tu sia andato in buca, ah ah ah. È una coppia che conosco abbastanza bene perché frequenta l'hotel da almeno 5 anni e due o tre volte all'anno soggiornano per il weekend. Lui ha la mia età, se non anche più grande; lei bellissima donna, 40enne molto sexy e probabilmente disinibita. Detto tra di noi, me la farei volentieri anch'io, ah ah ah. Il mio aiuto cameriere Marco, ragazzone di 21 anni con gli ormoni a mille, dotato di una esilarante cadenza romanesca, le sbava dietro ogni qualvolta gli capita di incontrarla, impazzendo letteralmente, ah ah ah. Beata gioventù! Avessi oggi i suoi ormoni e la mia testa, mi divertirei in ogni giornata che Dio manda in terra. Invece, per noi vecchietti”, fissandomi negli occhi e ricomprendendo tra gli anziani anche me che sono evidentemente un ultra 50enne, “una volta ogni tanto, se la fortuna ci aiuta!”.
“Hai detto che oggi è il tuo giorno di riposo, Tony?”.
“Si, perché?”.
“Vediamo se riesco a farlo diventare anche un giorno fortunato, ah ah ah”.
“Cioè? Che vuoi dire?”, una scintilla luminosa gli appare negli occhi.
“Anche il tuo aiuto cameriere Marco è libero oggi?”.
“No, oggi lui è di turno a pranzo, stacca dopo le 15:00”.
“Perfetto! Tu e Marco, alle 15:45, salite nella mia stanza, puliti e profumati. Faremo una bella sorpresa alla 40enne sexy ed al suo cornuto, ah ah ah”.
“Ok, ci sto! Ah ah ah”, mi risponde subito, ringalluzzito.
Pranzo sotto il pergolato gustando una selezione di formaggi e salumi veramente di qualità e del pane fatto in casa ancora tiepido, sorseggiando il buon Frappato. Frugale, ma sostanzioso; mi serviranno molte energie.
Decido quindi di tornare in stanza per fare una doccia rinfrescante ed un pisolino rigenerante.
Disteso sul letto, mani dietro la nuca, occhi chiusi e coperto dal piccolo telo doccia, sento bussare alla mia porta: “Stavolta ti ho sorpreso, vero? Ah ah ah”, dice Letizia col più bel sorriso che mi abbia regalato fino a quel momento.
“Si, lo ammetto, mi hai sorpreso. Brava!”, le rispondo.
“Era solo per ricordarti il nostro appuntamento, qualora te ne fossi già dimenticato, ah ah ah. E poi per avvertirti che lo shopping ha dato buoni frutti”, mostrandomi una busta con un noto marchio di lingerie “ma anche questa sarà una sorpresa”, baciando all'improvviso le mie labbra e, ammiccando: “a dopo, mio capace e deciso Davide”; e se ne va via.
È proprio una donna conturbante, appare e scompare come una Dea.
Dopo un decina di minuti, bussano ancora una volta alla porta della mia stanza; sembra quasi un porto di mare, altro che relax. Apro e si presenta Tony subito seguito da un imberbe alto quasi 2 metri e ben dotato di muscoli, alquanto coatto, almeno nell'aspetto.
“Questo è Marco, il ragazzone. Ah ah ah”.
“In effetti non poteva non essere definito così, ah ah ah. Ma dove lo tenete questo armadio? Mai visto in sala. Dai, accomodatevi. Ciao Marco, sono Davide”.
“Buongiorno, Signore”, mi risponde.
“Davide, non signore; non sei in servizio adesso. Tony ti ha spiegato il perché sei qui?”.
“Si, mi devo scopare la signora Letizia!”, toccandosi il pacco; coatto anche nell'anima.
“Ah ah ah, non l'ho detta proprio così, ma ok. Ah ah ah”, interviene Tony alquanto imbarazzo.
“È giovane ed irruente, ah ah ah, perdoniamolo. Marco, ascoltami bene. Ti scoperai sì la signora Letizia, ma dovrai seguire le mie indicazioni, sia per i tempi che per i modi, mi raccomando. Perché altrimenti rimarrai col cazzo all'asciutto, ok?”.
“Agli ordini! Basta che me la scopo!”.
“Ancora? Ah ah ah”, quasi in simbiosi tra me e Tony.
“Allora, ascoltatemi bene; quando saremo alla porta della loro suite, voi starete lontani in disparte. Dopo che mi avranno fatto entrare, vi avvicinerete alla porta ed attenderete in silenzio. Sarò io ad aprirvi, ok? Tutto chiaro?”.
“Si”, dice Tony; “Si, ok”, risponde Marco, stringendosi ancora il cazzo da sopra i jeans.
“Bene, muoviamoci; s'è fatta l'ora di andare a scopare la signora Letizia, vero Marco?. Ah ah ah”.

Continua
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